domenica 30 dicembre 2012

ACCUSA SENZA TEMPO


Olio su tela 40 x 50 cm
Questo dipinto tocca una tematica forte. E’ un quadro che vuole sottolineare una tra le pagine più terrificanti della storia dell’umanità, mettendo la Shoah su un piano che resti invariato nel tempo. Per non dimenticare, né affievolirne il ricordo. Questa è una risposta brusca al negazionismo che ancora oggi ha la viltà di insistere nelle sue teorie antisemite. La presenza del bambino accusa l’ufficiale tedesco che non può sopportare il peso della verità ed indietreggia schiacciato dal rimorso. In vita si riesce a mentire, sperando di nascondere il male fatto, ma oltre il tempo terreno la verità non lascia alibi. Il ritratto del bambino e dell’ufficiale tedesco non evocano la memoria di qualcosa che è stato, ma raccontano ciò che è da quel tempo in poi, la loro attuale situazione ed i loro diversi destini eterni. A lato del bambino compare il filo spinato per ricordare la costrizione e la prigionia subita dagli ebrei, mentre alle spalle del tedesco traspare un forno crematorio, in richiamo alle uccisioni che pesano sulla sua coscienza. Lo sfondo confuso e immateriale rappresenta un distacco dal tempo definito della vita. Quello che volevo imprimere sulla tela è tutto quello che non possiamo permetterci di dimenticare.